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Abbiamo voluto che gli incubi divenissero sogni e i sogni assumessero le forme della vita e che la vita venisse raccontata ancora una volta dal teatro. 

Abbiamo voluto realizzare la 39°edizione del Festival delle ORESTIADI proprio perché il sogno di Gibellina dia senso alla speranza. Come dopo il tragico sisma del sessantotto, quando la rinascita ebbe il segno dell’arte e le ragioni della vita vennero rappresentate sulle tavole di un teatro improvvisato e sui calcinacci e le rovine lasciate dalla morte. Da lì prese forma il sogno di un esperimento che come tutti i sogni, poggiava sul nulla eppure diventò una delle più concrete realtà, una delle espressioni più forti e positive di questa nostra terra, un esperimento che ogni anno a Gibellina richiama ad un appuntamento antico ma sempre nuovo ed originale. 

Questa 39a edizione del Festival parla prevalentemente della Sicilia, della sua cultura e della sua identità plurima. Parla di un sogno che si vuole condividere con tutti i popoli del Mediterraneo, con tutte le genti che come rane vivono attorno a questo stagno e che anche attraverso l’arte e la cultura devono trovare le ragioni della pace, della convivenza e della contaminazione. 

La Fondazione Orestiadi con l’impegno e l’intelligenza del direttore artistico e di tutto il suo personale, con la presenza di straordinari uomini e donne del palcoscenico sfida ogni difficoltà e all’angoscia di questi tempi oppone la forza e la vitalità del teatro, metafora della vita e conferma, insieme, il proprio imprescindibile ruolo di luogo del contemporaneo. 

 

Calogero Pumilia 

Presidente della Fondazione Orestiadi 

di Gibellina 

 

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In questa particolarissima stagione a causa del drammatico periodo che ha travolto il mondo della cultura, le ORESTIADI ritengono indispensabile “fare la loro parte” confermando il Festival che da 39 anni accompagna l’estate teatrale in Sicilia. Non sarà un Festival d’emergenza, ma per l’emergenza. Con il programma di quest’anno (naturalmente riveduto e corretto, per adeguarci alle necessità imposte) vogliamo confermare l’impegno e l’identità culturale portata avanti in questi 39 anni di storia, impegnandoci a completare il progetto avviato in questo triennio sotto la mia direzione artistica. 

Sarà un Festival siciliano, grazie al coinvolgimento di molti artisti della nostra isola e grazie ad alcuni appuntamenti che più direttamente racconteranno la cultura di questa terra, sarà un Festival giovane grazie alle anteprime del progetto #cittàlaboratorio, sarà un Festival originale perché quasi tutti i progetti ospitati sono stati proprio pensati per Gibellina e nascono a Gibellina, per le ORESTIADI 2020.

Un’edizione straordinaria, per lasciarci guidare verso una tanto graduale quanto necessaria ripartenza della cultura. Per questo condivideremo questa simbolica, parziale, ma comunque significativa ripartenza, con molti artisti siciliani, i nostri artisti. Riteniamo una missione fondamentale quella di continuare a lavorare sull’originalità e l’unicità del nostro Festival, concentrandoci sulla produzione di progetti immaginati e costruiti per le ORESTIADI, in un rapporto simbiotico con il nostro territorio. 

Le ORESTIADI confermano così di non essere una “semplice” rassegna estiva, ma un vero “progetto creativo” fondato sulla costruzione di eventi teatrali che guardano sempre con originalità ai linguaggi del contemporaneo, senza perdere di vista l’interesse del pubblico e l’evoluzione del Teatro.  In questa stagione “straordinaria” al tempo del virus, a Gibellina, grazie alla collaborazione di tanti artisti siciliani, continueremo quindi ad investire sulla contemporaneità come linguaggio popolare a cui possa accedere con curiosità tanto il pubblico giovane, quanto quello meno giovane, portando avanti, con grande senso di responsabilità, la forte identità culturale che Ludovico Corrao ha costruito intorno alle ORESTIADI ed al Museo delle trame del Mediterraneo. 

A Gibellina quest’anno racconteremo di Sogni, di Sicilia e di Cinema. 

Il Festival di quest’anno sarà dedicato a tutti quegli artisti ancora fermi e a quei teatri che non possono riaprire per le restrizioni imposte. A loro la nostra solidarietà ed il nostro pensiero. 

 

Alfio Scuderi 

Direttore artistico

 

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Apprendere la conferma della 39a edizione delle ORESTIADI di Gibellina è sicuramente una buona notizia per la cultura siciliana e internazionale. Mentre sono numerosi gli spettacoli dal vivo, che non è stato possibile realizzare nelle passate settimane, a causa dell’emergenza sanitaria da coronavirus, e altrettanti non si faranno nei giorni a venire, le ORESTIADI sono una certezza nel panorama culturale e diventano un ulteriore attrattore di turismo per gli stessi siciliani. L’estate teatrale siciliana si fa più ricca con le ORESTIADI, che arricchiscono il panorama dei luoghi da scoprire per tanti nostri conterranei, oltre ai turisti provenienti da fuori Sicilia, che non conoscono ancora il territorio trapanese, in particolare Gibellina e i meravigliosi luoghi della valle del Belìce. È bello sapere che sarà un festival che prosegue l’attività nel segno dell’identità culturale, con il coinvolgimento di tanti artisti siciliani; un festival “per l’emergenza”, dedicato in particolare a tutti quegli artisti ancora fermi e a quei teatri che non possono riaprire per le restrizioni a cui tutti siamo chiamati. Raccontare la Sicilia e i nostri sogni, attraverso la musica e il teatro e con artisti di primo piano, in un momento delicatissimo come questo, è una scelta bella e coraggiosa, degna di una manifestazione di grande richiamo come Le ORESTIADI. Per questo, voglio rivolgere un sentito e sincero ringraziamento ai vertici della Fondazione, al direttore artistico e a quanti con la loro passione contribuiscono a rendere il festival sempre più importante, sempre più grande.

 

Manlio Messina 

Assessore regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo

 

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Continuano a muoversi tra tradizione e innovazione, tra il passato di una Sicilia di cui raccolgono, conservano ed esaltano l’anima mediterranea e il futuro verso cui rivolgono lo sguardo carico di fiducia e speranza. Le ORESTIADI di Gibellina, felice intuizione di Ludovico Corrao, a distanza di 39 anni dalla prima edizione, continuano a cadenzare il ritmo dell’arte in Sicilia e a costituire un grande attrattore  culturale. È un anno particolare quello che stiamo vivendo: un virus in poche settimane ha fatto vacillare tante certezze mostrando i limiti di un mondo che si è sviluppato nel disprezzo dell’uomo e della terra. Ci siamo scoperti fragili e siamo stati costretti a rivedere molti dei parametri su cui abbiamo fondato la nostra esistenza e lo sviluppo della società. Da Gibellina si riparte nel segno della resilienza; si ricomincia dalla centralità dell’essere umano tornando a dare valore e speranza al talento siciliano. È un’edizione speciale, quella di quest’anno, che offre la scena ai nostri artisti e che parla la lingua universale di una terra che è al contempo: esaltazione del particolare e luogo di sintesi. Le ORESTIADI tornano per insegnarci a ripartire da noi: un popolo sempre in movimento –  pur nella sua apparente staticità – che l’emergenza non ha fermato e che continua a guardare lontano, con l’orizzonte che va oltre il mare per riempirsi di nuove suggestioni. Le ORESTIADI 2020, con la direzione impressa da Alfio Scuderi, anche durante la crisi continuano a raccontare l’essere umano e le sue mille anime che si esprimono attraverso i gesti, la corporeità, la miscela sapiente delle diverse forme d’arte. Continuano a trasmettere la magia e la voce di quella parte di Sicilia che risuona ancora di gemiti e ricostruzione, che non si è arresa ed ha saputo rinascere dalle proprie ceneri facendo della criticità un’opportunità e continuando a narrare la storia dell’uomo che è fatta di cadute e di paziente rialzarsi. Quest’anno il Festival parlerà siciliano, coinvolgerà i giovani e sarà legato al territorio dato che i progetti nascono e si realizzano a Gibellina, pensati per le ORESTIADI e strettamente connessi al territorio. È con senso di gratitudine, quindi, che saluto l’edizione 2020 ringraziando la Fondazione Orestiadi di Gibellina per aver voluto – nel senso della continuità – offrire un’occasione di preziosa attrattiva culturale che esalta la resilienza di un popolo che sa che “bonu tempu e malu tempu nun durano tuttu un tempo” ed è abituato ad affrontare le avversità della vita ripartendo sempre dai valori certi: la terra, la famiglia, l’essere umano e le sue relazioni. 

E che guarda oltre l’immanente con fiducia e profonda spiritualità.

 

Alberto Samonà 

Assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana

 

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