Poeti!
Nel vostro abbraccio
Gli astri del cielo sorridono
E i fiori della civiltà
Sulla terra annuiscono,
Tutta l’umanità s’abbraccia
Perché l’azzurra terra mai non sia
Macchiata di sangue e cenere,
E mai distrutta sia
Ma in eterno splenda
Nella luce della pace.
Daiskau Ikeda
La poesia trasmette i sentimenti più profondi e universali dell’essere umano ed è per questo che attraverso i secoli e le aree geografiche i poeti si intendono e le loro parole comunicano gioia e sollevano dal dolore l’umanità.
Gibellina, moderno simbolo della fenice, fin dal momento della sua rinascita dopo il terremoto che l’ha distrutta nel 1968, si è candidata come approdo naturale per lo scambio di conoscenza tra le diverse culture del mondo. La poesia è stata una delle arti elette dalla Fondazione come il più forte elemento di coesione di sentimenti, intenti e sogni per il futuro della nostra umanità. La Sicilia, tradizionalmente terra di conquista e razzìa, oggi fa tesoro del patrimonio ereditato dalle civiltà che l’hanno attraversata, trasformando questo lascito in capacità di accogliere la diversità, dialogare e tessere legami promuovendo incontri utili a diffondere una cultura di pace.
L’amore per i versi e il canto hanno richiamato in questo luogo non soltanto gli artefici delle arti plastiche, ma anche autori di poesia -siciliani e stranieri- per testimoniare la loro solidarietà con la gente terremotata: Ignazio Buttitta, Alfonso Gatto, Evgenij Evtušenko, Carlo Levi, Leonardo Sciascia, Giuseppe Ungaretti, Adonis e Muhamad Bennis sono i nomi celebri della cultura che fin dall’inizio si sono mobilitati per questo nobile intendimento. Nel tempo, la Fondazione ha promosso ulteriori incontri con intellettuali di tutto il mondo avviando una lunga serie di recital di poesia inaugurata nel 1987 con artisti provenienti dalla cultura araba per rendere omaggio ai poeti arabi di Sicilia del X secolo. A cominciare con il dialogo con i poeti dell’altra sponda del Mediterrano il percorso delle Orestiadi Poesia prosegue aperto alla poesia del mondo, perché l’incontro tra i poeti è l’espressione più alta della volontà di collaborare alla creazione di un’opera d’arte che rappresenti la nascita di un nuovo umanesimo.