Ludovico Corrao

La Fondazione ha sede nel complesso del Baglio di Stefano, elemento architettonico di grande interesse artistico, ricostruito a seguito del sisma che nel 1968 colpì la Valle del Belìce, esempio delle tipiche masserie che punteggiano le campagne trapanesi.

Il Granaio accoglie la collezione d’arte contemporanea della Fondazione Orestiadi: le opere documentano la permanenza degli artisti a Gibellina e il loro contributo per il progetto di ricostruzione della città. Sono in mostra le macchine spettacolari di Arnaldo Pomodoro per le Orestiadi, le opere degli artisti della Transavanguardia italiana (Paladino, Cucchi, Germanà), di quelli di Forma Uno (Consagra, Accardi, Dorazio, Turcato; e tra le tante testimonianze quelle eclatanti di Beuys, Matta, Scialoja, Corpora, Isgrò, Schifano, Angeli, Boero, Alighiero Boetti, Longobardi, Nanda Vigo, Nunzio, Bob Wilson, Rotella, Crescenzio Berlingeri). Nel cortile antistante il Granaio di trova la Montagna di sale di Mimmo Paladino realizzata per le Orestiadi del 1990, tra i più grandi lavori del maestro della Transavanguardia. Sempre in esterno sono collocate opere di Cucchi, Consagra, Cuschera, Romano, Long e Briggs. Dietro la collina del Baglio Di Stefano, Il grande Cretto di Alberto Burri e a Gibellina la costellazione di opere che connotano l’ambiente urbano. La Fondazione Orestiadi ha una seconda sede a Tunisi, nel palazzo Bach-Hamba, uno degli edifici più belli della Medina. Gli spazi del Baglio di Stefano e il Cretto di Burri ospitano annualmente, nel periodo che va da Luglio a Settembre, il Festival Orestiadi di Gibellina.

LUDOVICO CORRAO E IL MUSEO DELLE TRAME MEDITERRANEE

Il Museo delle Trame Mediterranee di Gibellina nasce dalla generosa e visionaria donazione di Ludovico Corrao (Alcamo 1927- Gibellina 2011) e della sua famiglia. Il 15 gennaio del 1996, anniversario del terremoto, il Ministro Antonio Paolucci, alla presenza di Corrao e delle figlie Francesca e Antonella, lo inaugurava ufficialmente.

La collezione di Ludovico Corrao rappresenta una vivida testimonianza della profonda passione per l’arte che lo ha animato sin dalla gioventù. Cresciuto in un ambiente familiare intriso di creatività – la madre maestra di ricamo e il padre artigiano del ferro – Corrao si rivela un intellettuale eclettico: politico, avvocato e illuminato collezionista. Egli fa propria la visione della polis di Oreste, perseguendo con tenacia il sogno di rinascita di Gibellina attraverso la forza pacificatrice dell’arte. Un riscatto sociale fondato sulla cultura e sulla libera espressione artistica, capace di generare speranza e trasformare una tragedia in un patrimonio di valore per l’intera comunità.

Guidato dalla bellezza intrinseca dell’arte, avvia la costituzione di una significativa collezione che spazia dagli antichi mobili siciliani alle opere dell’arte moderna e contemporanea, e dagli abiti agli oggetti preziosi dell’artigianato mediterraneo acquisiti insieme alle figlie. La sua lunga esperienza politica e i numerosi viaggi concorrono a formare una visione della Sicilia come crocevia di antichi scambi culturali e modello esemplare di dialogo interculturale.

Nel corso degli anni la collaborazione tra Ludovico Corrao e il direttore Enzo Fiammetta ha arricchito il nucleo originario del museo con le opere donate dagli artisti al termine delle loro residenze creative a Gibellina e con le donazioni pervenute da privati e istituzioni pubbliche.

Instancabile sindaco, ha dedicato la sua intera esistenza alla ricostruzione di Gibellina, immaginando una moderna città d’arte, sensibile ai processi di rinnovamento sociale e culturale. Il suo modello di sviluppo rappresenta oggi una concreta prova di impegno civile e rigenerazione urbana riconosciuto a livello internazionale.

A testimonianza del suo valore culturale e del suo impegno nell’integrazione, nel 2011 il museo ha ricevuto il prestigioso Premio ICOM (International Council of Museums) come miglior progetto di mediazione culturale in Italia.