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QUI SONO I MIEI SOGNI

Data: 25/07/2018
Ora: 18:00 - 19:30


 

mercoledì 25 luglio – ore 18.00

QUI SONO I MIEI SOGNI

un progetto di Chiara Bazzoli scritto con Chiara Cremaschi presentazione documentario
a partire dal terremoto del Belìce

Durante l’incontro Chiara Bazzoli, Chiara Cremaschi e Alessandro La Grassa (Presidente Cresm, Centro ricerche economiche e sociali per il Meridione che ha aderito al progetto) e Andrea Marchese converseranno con il giornalista Vincenzo di Stefano.

 

Nel 1975, dopo sette anni dal terremoto che distrusse i paesi della Valle del Belice, i terremotati vivevano ancora nelle baracche e non erano previsti altri finanziamenti. A Natale i 700 bambini del paese di Santa Ninfa, uno dei comuni della valle, scrissero delle lettere per ogni Deputato e Senatore della Repubblica Italiana nelle quali raccontavano le loro condizioni di vita e chiedevano aiuto, una casa. Raccontavano anche che cosa sognavano per la loro Valle e il loro futuro. L’idea di far scrivere le letterine fu del Parroco di Santa Ninfa, Don Antonio Riboldi, rosminiano (diventato poi il vescovo anticamorra di Acerra) che era stato inviato dal Nord una decina di anni prima con il mandato di convertire quello che era una delle roccaforti del partito comunista in Sicilia. La sua proposta venne sostenuta in primis dallo storico  Sindaco  comunista Vito Bellafiore e quindi da tutta la comunità, le lettere scritte e spedite. Grazie a questo, nel gennaio del 1976 una delegazione di 50 bambini viaggiò in treno fino a Roma e fu ricevuta dalle massime autorità (Sandro Pertini, Aldo Moro, Giovanni Leone, Papa Paolo VI). L’iniziativa divenne un caso mediatico. La questione del Belice arrivò così sotto gli occhi di tutti.  E il Belice si mosse, o meglio continuò a muoversi, a livello popolare e politico e il 29 aprile 1976 fu emanata la legge con cui vennero ridefinite le modalità di costruzione (più vantaggiose per i terremotati)  e stanziato buona parte del finanziamento con cui il Belice venne ricostruito.

Grazie ad una compattezza cercata e costruita in modo ostinato raggiunsero un grande risultato.

Un territorio che è stato un laboratorio di percorsi e metodi attivati da grandi figure carismatiche come Danilo Dolci e Lorenzo Barbera e leader politici e spirituali di straordinaria caratura quali Vito Bellafiore, Ludovico Corrao e Don Antonio Riboldi, che pur nelle loro divergenze, avevano tutti una stessa motivazione: creare un mondo migliore.

 

Ed oggi? Cosa è rimasto di ciò? Cosa accade nel Belice? C’è ancora la capacità di desiderare un mondo migliore e di muoversi assieme per realizzarlo? Nel ’75 quei bambini nelle lettere chiedevano una casa e oggi i belicini cosa scriverebbero?

Come nel resto d’Italia, sembra che anche qui, ci si sia addormentati, ma di un sonno senza sogni.

Il documentario non riguarderà il passato di questi luoghi, anche se di certo la storia verrà raccontata, sarà invece un film sul futuro. Chissà se proprio qui dove i sogni hanno avuto potere sia possibile ritornare a farlo.

 

#QUARANTACINQUANTA 1968/1978/2018

 

 

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