Data: 17/07/2021
Ora: 20:30 - 21:30
spettacolo
storie di donne su tela
drammaturgia e regia di Silvia Ajelli
con (in ordine alfabetico)
Silvia Ajelli, Federica D’amore, Eletta Del Castillo, Aurora Falcone, Gaia Insenga
e con la partecipazione straordinaria di
Simona Marchini
PRIMA NAZIONALE
Chi non ha mai pensato, davanti al ritratto di un grande maestro, è così bello da sembrar vero? Chi non ha avuto il desiderio, almeno una volta, di toccare la frutta in una natura morta? E chi non ha mai detto, di fronte ad una statua di marmo realizzata da un sommo scultore, sembra viva? E’ proprio così, certe opere d’arte sono così belle da esercitare un potere invisibile su chi li osserva, quasi un’attrazione fisica…
In questo spettacolo l’arte si racconta e prende vita grazie a cinque donne, protagoniste di altrettante opere d’arte, che per una sera escono dalle opere in cui sono rappresentate per raccontarci la loro storia.
Si tratta di donne realmente esistite, che hanno avuto un nome, una vita, e un legame molto stretto con l’artista che le ha raffigurate: a queste donne viene restituita la parola, immaginando che possano finalmente dirci la loro sugli artisti a cui sono legate dalle opere d’arte che le hanno rese immortali, ma che anche grazie a loro sono diventate tali: Marguerite Matisse (in Ritratto di Marguerite di Henry Matisse), Costanza Bonarelli (in Medusa di Gian Lorenzo Bernini), Madame Cézanne (in Ritratto di Madame Cézanne sulla poltrona rossa di Paul Cézanne), Simonetta Vespucci (in Nascita di Venere di Sandro Botticelli), Jo Hopper (in Summertime di Edward Hopper).
“Molte sono le storie che in generale stanno all’origine delle opere d’arte, molte quelle legate agli artisti che le hanno create, e molte anche quelle che possiamo scorgere da spettatori guardando un’opera. Ma le storie che raccontiamo in Pezzi da museo vanno alla ricerca di quel segreto che rende un’opera d’arte qualcosa di più che un pezzo da museo. Perché forse le opere d’arte contengono qualcosa di invisibile oltre al visibile, quel qualcosa di cui, guardando sentiamo la presenza, che ci colpisce, ci parla, ce ne fa scorgere la grandezza, ma a cui non sappiamo dare un nome. Sappiamo però che è qualcosa che vive in quell’opera nel presente, anche se viene dal passato, e che continuerà a vivere nel futuro”, dice Silvia Ajelli che ha ideato il progetto.
Ad introdurci in queste cinque storie e a congedarci da esse con un’ultima storia, quella della bambola che Kokoschka si fece confezionare a somiglianza dell’amata Alma Mahler, sarà Simona Marchini, attrice e amante dell’arte.
Pezzi da museo è una creazione in cui arte e teatro si fondono per diventare altro, una performance immaginata e costruita per far “vivere” l’arte attraverso la parola, il racconto, la storia.
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