Sono trascorse 44° edizioni, da quando Ludovico Corrao invitava il maestro Emilio Isgrò a riscrivere la trilogia di Eschilo. L’opera inaugurava uno dei più longevi festival di teatro italiano. L’antica tragedia si rinnovava e andava in scena con le straordinarie sculture di Arnaldo Pomodoro tra le macerie della città terremotata. Una grande emozione accompagnava la celebrazione della rinascita di Gibellina e il teatro, ora come allora, aiutava a riflettere sui grandi temi della vita e della morte, e sui drammi del presente.
Quest’anno la programmazione voluta dal direttore Alfio Scuderi mette al centro il dialogo tra arte e teatro per evidenziare il successo di una scommessa lanciata da Corrao che ha visto per protagonisti i più grandi artisti italiani e stranieri: l’arte per ridare speranza e ragioni per vivere a una popolazione devastata dal lutto. Nel tempo l’impegno della Fondazione, del Sindaco di Gibellina e delle istituzioni siciliane non è mai venuto meno, insieme abbiamo lavorato per mantenere la promessa di portare avanti la fiaccola della speranza in una realtà a volte sfidante. Grazie all’impegno di ogni singola persona questo miracolo siciliano si rinnova e il governo regionale torna a essere, come sempre, al nostro fianco per sostenere l’eccellenza di un festival che ha già ricevuto numerosi riconoscimenti e che ora si appresta a festeggiare la capitale dell’arte contemporanea nel 2026. Quest’anno le Orestiadi avvieranno le celebrazioni tra i monumenti della città nuova e come sempre chiuderanno gli spettacoli sul cretto di Burri. Ai giovani sarà dedicata un’attenzione speciale per tenere fede all’impegno preso scegliendo il tema della capitale “portami il futuro”.
Francesca M. Corrao
Presidente Fondazione Orestiadi
Il turismo in Sicilia è storia, cultura, natura e, grazie ad un esempio virtuoso come Gibellina, il turismo nell’isola è anche arte contemporanea. Il Festival delle Orestiadi giunto alla sua 44° edizione, rilancia oggi la sua storia e la proietta verso un 2026 che segnerà la consacrazione di Gibellina, Città italiana del Contemporaneo, grazie al prestigioso riconoscimento ricevuto dal Ministero della Cultura italiana. Un Festival longevo che ha attraversato la storia del teatro in Sicilia e che ha contribuito a scriverne un capitolo davvero pregiato.
Ecco che in tale contesto la cultura contemporanea assume il ruolo di un importante attrattore turistico nel mondo, oltre ad essere un fondamentale linguaggio artistico che racconta il presente. Per questo siamo felici di poter condividere istituzionalmente questo progetto così innovativo, messo in campo da oltre cinquant’anni da Ludovico Corrao, condividendo, altresì, le attività e i tanti progetti portati avanti intorno ai diversi linguaggi della contemporaneità dalla Fondazione Orestiadi. Salutiamo con convinto entusiasmo la nuova edizione del Festival delle Orestiadi, con uno sguardo attento al suo importante passato, ma con una visione rivolta al suo, ancor più rilevante, futuro.
Elvira Amata
Assessore Regionale Turismo Sport e Spettacolo
Le Orestiadi di Gibellina da sempre sono sinonimo di arte e teatro contemporaneo, grazie e quel progetto visionario di Ludovico Corrrao che, all’indomani del terremoto, ha immaginato la ricostruzione della città con il prezioso contributo degli artisti e delle loro arti. Il Festival delle Orestiadi, giunto oggi alla sua 44° edizione, testimonia il risultato di quel progetto nel tempo, un progetto che ha messo insieme il territorio, l’arte contemporanea e il teatro, in un sodalizio inscindibile e fortemente identitario.
Quel progetto e l’unicità di quella storia hanno ricevuto oggi un importante riconoscimento nazionale, Gibellina sarà infatti nel 2026 la prima Capitale dell’arte contemporanea italiana. Il Festival delle Orestiadi da sempre punto di forza di quella visione artistica, oggi, a buon diritto, presenta una stagione che sarà una vera e propria Festa del Contemporaneo, mettendo in scena i luoghi simbolo di quel territorio e di quell’idea. La Regione si unisce a questo importante momento, accompagnando e sostenendo il progetto che ci guiderà verso il 2026, per far scoprire o riscoprire, in Sicilia, un’idea di città davvero unica.
Francesco Scarpinato
Assessore dei Beni culturali e dell’identità siciliana
Il Festival delle Orestiadi quest’anno, con la sua 44° edizione, vuole festeggiare il prestigioso riconoscimento ricevuto dal Ministero della Cultura, un riconoscimento conferito ad una storia, ad un progetto, ad una visione illuminata, a cui il Festival ha sempre contribuito in maniera determinante nel corso di questi 44 anni.
Per questa ragione le Orestiadi accenderanno, ancora una volta, la città di Gibellina ed i suoi lughi d’arte facendoli “vivere” attraverso i diversi linguaggi della contemporaneità: la musica, il teatro, il cinema e le arti visive. Una grande novità sarà data dall’anteprima del Festival, una vera festa del contemporaneo che il 27 e 28 giugno farà “risuonare” Gibellina in maniera unica grazie al dialogo tra musiche e opere d’arte. Nel Festival percorreremo “i suoni del nostro tempo” grazie ad autori e cantautori italiani del novecento che quel tempo hanno segnato, da Dalla a Morricone, da Pino Daniele a De Andrè, le cui musiche saranno eseguite e reinterpretate da straordinari musicisti; come sempre installeremo il teatro e la musica dentro luoghi unici come il Baglio Di Stefano e il Cretto di Burri; racconteremo l’arte attraverso progetti inediti ed originali; porteremo avanti le riscritture dei testi classici che ci hanno sempre guidato nel nostro percorso artistico; festeggeremo e ricorderemo grandi autori come Andrea Camilleri e David Lynch; torneremo bambini con la poesia di Giufà e con le favole che a Gibellina diventeranno “contemporanee”, attraversando il passato ed arrivando nel futuro; tratteremo temi di oggi e per l’oggi attraverso il teatro e la narrazione, che a Gibellina continueranno ad essere attuali, vivaci e in divenire.
Come sempre, più di sempre, il Festival delle Orestiadi, proseguendo con determinazione il suo progetto, si impegnerà a portare in scena una sua visione del teatro, una visione fatta di impegno, di coerenza e libertà, di linguaggi che si mettono in relazione e di confini che si superano: una visione del domani, con uno sguardo a quanto d’importante è stato tracciato fino ad oggi.
Alfio Scuderi
Direttore artistico