Data: 01/08/2025
Ora: 19:00


#classicocontemporaneo

1 agosto ore 19,00 – Cretto di Burri

 

UN’ORESTEA
appunti per un’Orestiade contemporanea

AGAMENNONE
con PAOLO BRIGUGLIA

musiche originali composte ed eseguite dal vivo da Gabrio Bevilacqua

CLITENNESTRA
con ISABELLA RAGONESE

musiche originali composte ed eseguite dal vivo da Rodrigo d’Erasmo

 

con la partecipazione coreografica di Federica Aloisio (Cassandra)

 

 

PROGETTO SITE SPECIFIC

sostenuto da

Regione siciliana, Assessorato ai Beni culturali e dell’identità siciliana

in collaborazione con la Soprintendenza di Trapani

 

N.B. L’attore Francesco Scianna che avrebbe dovuto partecipare allo spettacolo in programma giorno 1 agosto sul Cretto di Burri “Un’orestea” è impegnato sul set di un film, che ha subito un ritardo nelle sue riprese, e pertanto verrà sostituito nel medesimo ruolo da Paolo Briguglia. 
L’imprevisto non è dipeso da una nostra negligenza, ma da una inderogabile necessità professionale sopraggiunta. 
Lo spettacolo resterà invariato nei suoi contenuti artistici. 
 
Grazie

Avvisiamo gli spettatori che i biglietti saranno disponibili al Baglio Di Stefano sino alle ore 18.00 e on line sino a disponibilità.

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Nel 1983, per celebrare la rifondazione della città e segnare l’alba di un destino tutto da riscrivere, sulle rovine della distrutta Gibellina, novella Troia e immaginario Palazzo degli Atridi, Ludovico Corrao riproponeva la recita dell’Orestea nel ‘siciliano poetico’ ideato di Emilio Isgrò: un vigoroso messaggio di rinascita culturale per tutti i popoli minacciati dai sismi della storia e dai non meno potenti terremoti di civiltà operati dalla guerra.

L’Orestea segna l’inizio di una profonda germinazione di incontri creativi tra artisti, architetti, musicisti, poeti, contadini, artigiani, operai, donne e giovani che insieme rifondano la città, ne segnano le strade e le case, riscoprono il valore eterno dell’arte e della bellezza, scavano nelle radici della loro identità e della loro storia per scoprire il genius loci nella nuova terra promessa raggiunta dopo quattordici anni di esilio e di baracche.

Dopo quella di Emilio Isgrò, in scena nel 1983 con Agamènnuni, nel 1984 con Cuèfuri e nel 1985 con Villa Eumenidi, l’Orestea è stata al centro di riscritture contemporanee dalla cifra sperimentale di Iannis Xenakis, Ariane Mnouchkine e la Compagnia Théâtre du Soleil, Peter Stein, Teatri Uniti, Rodrigo Garcia, Vincenzo Pirrotta, Monica Conti, Igor Esposito..

Oggi abbiamo immaginato un progetto performativo, che metterà il Cretto e l’Orestea in un dialogo creativo unico, una produzione artistica che affronti il tema della riscrittura contemporanea dell’Orestea in più forme e grazie al contributo di più artisti.

Due performances, tra parole e musica, a partire dai testi di Ghiannis Ritzos e Colm Toibin per raccontare due personaggi chiave dell’Orestea: Agamennone e Clitennestra, attraverso le voci due straordinari interpreti siciliani: Isabella Ragonese e Paolo Briguglia che in scena dialogheranno rispettivamente con le musiche di Rodrigo d’Erasmo e Gabrio Bevilacqua.

Il prologo sarà affidato alla danza di Federica Aloisio sulle parole di “Cassandra” di Wisława Szymborska. Un viaggio tra classico e contemporaneo che darà l’avvio ad un più ampio progetto che ci guiderà, proprio dentro il tema della riscrittura contemporanea dell’Orestea e dei suoi personaggi, verso il 2026, anno in cui Gibellina sarà Capitale italiana dell’arte contemporanea.

 

LA MOSTRA, l’Orestea di Gibellina: il progetto sarà completato da una mostra al Baglio Di Stefano, che ripercorre questi spettacoli attraverso tracce ancora oggi esistenti, fotografie, video, libretti di scena, manifesti e con un approfondimento critico attraverso gli scritti provenienti da pubblicazioni eterogenee per la prima volta presentati organicamente insieme alle informazioni di contesto per restituire la straordinarietà dell’esperienza teatrale di Gibellina. Il percorso si arricchisce di un’installazione, immaginata per l’occasione, di Enzo Venezia negli spazi esterni del Baglio Di Stefano, con otto sculture in ferro, ispirate ai personaggi dell’Orestea